Chiesa della Madonna

Chiesa Parrocchiale

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Descrizione

Significato del nome:

Perchè su di un altare viene custodita la sacra immagine lignea della (Madonna) Vergine Addolorata. Nel XVIII sec. nell'abitato di San Giorgio scoppiò una grave epidemia che in breve tempo provocò la morte di 168 persone. Nel 1800 la statua della Madonna, ordinata dalla popolazione a un artigiano veneziano a ricordo del voto fatto alla vergine nel 1759, arrivò da Venezia con la barca dei Fornezza e venne posta sull'altare. Per la cessazione dell'epidemia, nella festa dell'Addoloratala ogni anno la popolazione di San Giorgio ringrazia con una imponente e solenne processione.

Note storiche:

Lo scavo archeologico condotto nell'estate del 1988 entro la parrocchiale in fase di restauro, ha messo in evidenza le strutture di tre chiese preesistenti l'attuale, datata fine '700. La prima, del V sec., da per certa l'esistenza di una pieve originaria con titolo, purtroppo, oscuro.

Si tratta di una basilica paleocristiana con impianto rettangolare, con abside rettangolare inscritta originariamente mosaicata e avente l'orientamento canonico incentrato sull'asse est/ovest. Non si ha alcun indizio sulla sua fine; la mancanza di tracce di incendio o distruzione fa però immaginare un lento e progressivo abbandono. Si deve tenere conto che quello fu un secolo di guerre e invasioni, e fa riflettere il fatto che nel 452 ci fu l'invasione attilana.

La seconda costruzione, datata VI/VII sec., sembra sia stata la prima chiesa dedicata a San Giorgio martire, culto molto diffuso in epoca Longobarda. Questa chiesa era molto più modesta della prima sia per dimensioni che per i materiali utilizzati, tutti di reimpiego.

Nel XIV/XV sec.la comunità di San Giorgio, cresciuta numericamente, sente la necessità di una chiesa più grande e non solo questa viene ampliata, ma viene costruito un edificio ex novo mantenendo, però, l'orientamento precedente. E`a questo periodo che risale il primo documento scritto in cui compare la chiesa, ecclesiam sancti Georgiy Martiris , datato 24 aprile 1443. Esso riporta la visita del Vescovo di Pedena che la restituisce al culto assieme al cimitero: il documento, membranaceo, è allegato nell'archivio di famiglia dei Frangipane (A1991, D.FRANGIPANE,pp.149,150). Non passa molto tempo dalla costruzione del nuovo edificio che già viene ulteriormente ampliato, cambiando totalmente, anche, l'orientamento dell'abside.

L'altare, infatti, dall'area est della chiesa viene spostato nell'area ovest, posizione poi tramandata anche all'attuale edificio. Nella seconda metà del sec.XVIII la comunità sangiorgina sentì l'esigenza di dotarsi di una nuova chiesa. Le vicende costruttive furono piuttosto travagliate, se è vero che la chiesa fu completata solamente nel 1798 a circa trent'anni dall'inizio dei lavori.

Infatti, nell'ultima domenica di agosto del 1871 l'Arcivescovo Andrea Casasola consacrò solennemente la nuova parrocchiale. Nel 1835, l'Arcivescovo di Udine Emanuele Lodi, sotto il pontificato di Gregorio XVI, regnando Ferdinando I d'Austria, erigeva la chiesa filiale di San Giorgio di Nogaro in parrocchiale, staccandola dalla Pieve di Porpetto e, il 2 agosto 1835 faceva l'ingresso il primo parroco, don Amedeo Rizzi da Udine (A1992, AD UNDECIMUM,p.161).
Oggidì viene chiamata anche chiesa vecchiaparrocchiale, di San Giorgio Martire

 

La chiesa parrocchiale di San Giorgio è un moderno edificio eretto nel 1952 su progetto dell'architetto Giacomo Della Mea, con facciata e zona presbiterale completate nel 1973 dall'architetto Luciano Ria. La facciata a capanna, ricoperta da marmi bicromi, è forata da un grande occhio e , nella parte inferiore, articolata da cinque nicchie cuspidate, in tre delle quali si aprono le porte. L'interno, ad aula, ha la volta animata da travature in cemento armato.

La vecchia chiesa

La vecchia parrocchiale, Chiesa della Madonna Addolorata, settecentesca è un'alta costruzione con dignitosa facciata e portale sormontato da un gruppo scultoreo raffigurante San Giorgio e il drago. All'interno tele provenienti da Venezia e qui in deposito: Venezia in trono e la Giustizia che fuga i Vizi, opera di Pietro Malombra (1556-1618), si trovava originariamente a Palazzo Ducale nell'ufficio dei 'Signori di Notte del Criminale' e passa a San Giorgio nel 1885.
Opera magniloquente, vicina ai modi del Tintoretto, il Miracolo di una partoriente in riva al mare eseguito da Alessandro Varotari detto il Padovanino (1588-1648), proviene 1887 dalla soppressa chiesa Veneziana di Santa Maria Maggiore.

E' composizione complessa ricca di particolari e dalle grandi dimensioni (490 x 636 cm) e di buona esecuzione, San Bernardo e Sancha di Spagna di Pietro Muttoni detto il Vecchia, databile al 1640.

Le due prime tele, appena giunte a San Giorgio furono restaurate dal pittore Domenico Fabris di Osoppo, cui venne affidata anche la dipintura della volta con la Salus infirmorum (1890). L'affresco, caduto nel 1942, fu rifatto poco dopo da Silvio Pavon.

Da ricordare il dipinto con il Trionfo di San Giorgio (1838), modesto lavoro del pittore Valentino Marani di Chiarisacco, e la pala con la Morte di San Giuseppe di Antonio Fantini (1851).
L'altare maggiore, settecentesco, è in marmo, le statue raffigurano i Santi Michele Arcangelo e Giacomo.

Modalità di accesso:

Libero accesso

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0431623611

Pagina aggiornata il 26/02/2025